Il progetto quadriennale

Tornasole è il cantiere di innovazione pedagogica a sostegno di bambini, studenti, genitori, insegnanti e operatori che ha mosso i primi passi nella primavera del 2020 per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica in alcuni dei territori più fragili della periferia di Roma Est. Cofinanziato da Fondazione Paolo Bulgari e Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il progetto è entrato nel vivo a settembre 2021 con una co-progettazione quadriennale di azioni e interventi nei Municipi V, VI e VII, sviluppati e attuati sul campo da cinque attori chiave:

Il progetto è supportato dall’associazione IF Imparare Fare, che svolge funzioni di accompagnamento alla riflessione pedagogico-formativa, fondamentale allo svolgimento efficace dell’intero percorso  educativo.

Data inizio progetto: 1/06/2020

Durata del progetto: 5 anni

Le linee di azione di Tornasole

Tornasole a Scuola è la linea di azione che si propone di garantire la presa in carico dei beneficiari attraverso la rigenerazione del patto educativo tra scuola, famiglia e territorio e la co-progettazione di strategie pedagogichea insegnanti e educatori.

Tornasole nell’Aula Vicina è la linea di azione che si propone di creare nei territori di riferimento 5 aule-ponte tra scuola e quartiere, attrezzate in maniera polifunzionale che offriranno, uno spazio di accoglienza e riferimento per famiglie, ragazzi e insegnanti, nel quale l’accesso agli strumenti multimediali sarà reso possibile gratuitamente e promosso in modo consapevole e presso cui saranno attivati sportelli sociali di ascolto.

Tornasole nel Territorio è la linea di azione che si propone di ideare e sviluppare attività culturali, ricreative, sportive e di rigenerazione e riqualificazione di 12 spazi urbani, aperte a bambini e ragazzi del quartiere e differenziate in base alla loro età, che privilegino l’ambiente esterno come contesto educativo.

Tornasole tra Scuola e Lavoro è la linea di azione volta all’aggancio e al recupero dei ragazzi tra i 14-17 anni, che manifestano fragilità educative e che possano beneficiare di interventi volti all’acquisizione di competenze utili al loro reinserimento nel percorso scolastico o a quello, più consapevole, nel mondo del lavoro attraverso lo svolgimento di corsi professionalizzanti, di attività di orientamento, oltre che di recupero degli apprendimenti e del diploma scolastico.

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Aule vicine

Le scuole coinvolte

  •  SMS Pietro Romualdo Pirotta, Via Pietro Romualdo Pirotta, 95
  •   SMS Giovanni Battista Valente, Viale Giovanni Battista Valente, 100
  •   IC Melissa Bassi, Via dell’Archeologia, 139
  •   IC Antonio Montinaro, Via Emilio Macro, 25
  •   IC Rita Levi Montalcini, Viale Marco Fulvio Nobiliore, 78
  •   IC Emily Dickinson, Via Luigi Nono, 37
  •   LSS Francesco d’Assisi, Viale della Primavera, 207
  •   ITC Giovanni da Ferrazzano, Via Contardo Ferrini, 77
  •   ITIS Hertz, Via Walter Procaccini, 70
  •   ITIS Giovanni Vallauri, Via di Grotta Ferrata, 76
  •   CPIA 2 Italo Calvino, Via Vitaliano Ponti, 40

I risultati a due anni dall’avvio del progetto

Roma, 7 giugno 2023 – cinque aule ponte scuola-territorio realizzate; 70 percorsi educativi indoor e outdoor svolti; 3 spazi di sostegno allo studio individuale e di gruppo attivati; 2 corsi di Italiano L2 realizzati; 16 laboratori ludico-sportivi, ricreativo-culturali, di orientamento al lavoro e di avviamento ai nuovi mestieri e alle nuove tecnologie svolti; 2 centri estivi realizzati e 2 interventi di rigenerazione urbana effettuati per un numero complessivo di oltre 800 minori a rischio abbandono e dispersione scolastica raggiunti e coinvolti in orario scolastico e nel tempo dell’extra scuola.

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Roma, 17 luglio 2023 Un protocollo d’intesa tra scuole, servizi sociali e associazioni del terzo settore nel solco della coprogettazione e dell’interprofessionalità che istituisce il primo presidio multidisciplinare per il contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica a Tor Bella Monaca. Lo hanno siglato, a fine giugno, nell’ambito della più ampia sperimentazione di Tornasole, cantiere educativo a sostegno di bambini, studenti, genitori e insegnanti di Roma Est, gli istituti scolastici IC Melissa Bassi e IC Via Acquaroni, la cooperativa sociale Antropos, le associazioni Cubo Libro e Pianoterra, il centro accoglienza minori Borgo Ragazzi Don Bosco e l’associazione Crescendo in libertà insieme alla Direzione Socio Educativa del Municipio Roma VI delle Torri.

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Un primo bilancio

Valeria Lucatello, psicoterapeuta esperta in progetti contro il fallimento formativo e la povertà educativa di IF-Imparare Fare. Giugno 2023.
“Il cantiere educativo Tornasole in questi primi due anni ha svolto un grande lavoro dentro e fuori la scuola di contrasto e prevenzione della povertà educativa e del fallimento formativo nell’ampio quadrante di Roma Est. Lo ha fatto dando vita ad alleanze sul territorio che hanno permesso di costruire e organizzare sistemi di tenuta educativa a sostegno dei minori a rischio abbandono e dispersione scolastica.
Il partenariato del cantiere Tornasole ha scelto fin dall’inizio di dedicarsi anche a un lavoro interno di riflessione formativa a diversi livelli, che ha coinvolto tutti gli attori chiave, protagonisti di un continuo e costante lavoro di scambio e confronto di carattere esperienziale che, grazie alla condivisone non solo dei principali nodi incontrati lungo il percorso ma anche delle buone pratiche, ha permesso di rafforzare ciascuna équipe. Gli incontri di riflessione formativa hanno affrontato anche un altro fondamentale aspetto, quello dell’interprofessionalità, che ha a che fare con il lavoro che la rete di psicologi, educatori e insegnanti porta dentro le scuole in orario scolastico. Si tratta in questo caso di un ulteriore livello di riflessione sulle azioni realizzate, utile a co-progettare i nuovi interventi facendo tesoro delle problematiche e dei piccoli risultati raggiunti.

Oggi il cantiere Tornasole è a metà dell’opera, sia per tempistiche, sia rispetto agli ulteriori passi che si possono compiere. Il progetto muoverà verso l’ulteriore sviluppo e consolidamento delle pratiche già attuate attraverso un’attenta analisi e osservazione dei bisogni: da un lato c’è un’esperienza da consolidare, dall’altro c’è quella capacità di navigare a vista che permette a tutte le forze coinvolte di avere antenne sempre ricettive a ciò che sta cambiando e di cui c’è bisogno. Un lavoro che continuerà a richiedere grande attenzione da parte di educatori, psicologi e insegnanti per capire come stanno i bambini e i ragazzi, intercettare in maniera preventiva forme di malessere sempre più complesse e diversificate, e definire le risposte migliori in termini di accoglienza e indirizzo. Lo stesso vale per il lavoro da svolgere con le famiglie: generalmente quelle che hanno più bisogno sono quelle che hanno maggiori difficoltà a chiedere aiuto e a farsi aiutare; famiglie per le quali occorre continuare a immaginare nuove situazioni, anche informali, di “aggancio” e di relazione su temi specifici.
In definitiva, sul territorio, l’interprofessionalità è la formula vincente sia dal punto di vista della formazione di équipe trasversali e multiprofessionali capaci di collaborare e coadiuvare il lavoro svolto da altri servizi del territorio, sia dal punto di vista della sperimentazione di pratiche educative interprofessionali dentro la scuola: dalle materne alle superiori viene fatto un lavoro congiunto che, tenendo conto dei bisogni del gruppo classe, riesce spesso a formulare proposte capaci di incidere sulla relazione tra ragazzi, sulla loro motivazione, sul loro protagonismo.
Accanto a questo c’è il lavoro extrascolastico che ogni partner ha sempre portato avanti per agganciare ulteriormente i minori: laddove queste attività possano essere svolte in continuità con il lavoro della mattina in classe, e laddove queste riescano ad agganciare anche le famiglie, è possibile determinare una fondamentale rete di tenuta educativa a 360 gradi. Quindi scuola, extra scuola e famiglie: sono questi i tre pilastri su cui Tornasole continuerà a svolgere un lavoro sinergico.
Contestualmente proseguirà il grande lavoro interno di riflessione formativa, che si sta già rivelando molto utile anche a livello di rafforzamento professionale personale. Ciò che già emerge sempre più chiaramente è che tale lavoro non può essere portato avanti da soli, ma necessita di confronto e collaborazione quale collante teorico-pratico per costruire reali comunità educanti. Per fare in modo che i partner del progetto possano diventare sempre di più attivatori territoriali insieme a tutti i servizi chiamati a rispondere in maniera integrata a un difficile, ma non impossibile, mandato di richiesta educativa che intende l’inclusione come un processo di trasformazione”.

Dispacci dalla Frontiera: la comunità educante di Tornasole si racconta

Trenta tra insegnanti, educatori e psicologi impegnati a scuola e nei quartieri del quadrante est di Roma si raccontano davanti alla telecamera, ripercorrendo liberamente scelte di vita, motivazioni, vittorie, sconfitte, lezioni apprese, speranze per il futuro. Trenta monologhi, trenta tessere di un primo parziale affresco della comunità educante Tornasole.